“ Durante tutta l’estate, sui fianchi della montagna che scendono ripidi al lago, si vedono file di nudi pilastri spuntare dal verde del fogliame come rovine di templi. Sono pilastri in muratura, bianchi e quadrati, che si ergono diritti e abbandonati sui fianchi della montagna, formando colonnati e piazze che sembrano i resti lasciati da qualche grande razza che avesse qui un tempo il suo culto. E se ne vedono alcuni anche d’inverno, che se ne stanno in angoli solitari dove il sole batte in pieno: file grigie di pilastri che si innalzano su un muro spezzato, fila su fila, nudi sotto il cielo, abbandonati. Non sono altro che delle piantagioni di limoni:i pilastri hanno la funzione di sostenere i pesanti rami degli alberi di limone, ma servono anche, e soprattutto, da armatura per le grandi case di legni che durante l’inverno, cieche e brutte, proteggono le piante dal freddo.”

Così vengono descritte le limonaie di Gargnano dallo scrittore britannico D.H.Lawrence, nel capitolo I giardini di limoni dal libro Twilight in Italy (1916).

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Le limonaie del Lago di Garda sono conosciute a livello internazionale richiamando, annualmente, molti turisti da tutta Europa. La riva bresciana del lago offre al visitatore numerosi esempi di queste magnifiche architetture, utilizzate in passato per la coltivazione di piante di limone ed arancio. Il clima mite della zona ha da sempre permesso la crescita di queste piante che sono diventate, in poco tempo, l’elemento base dell’economia del Garda fino a costituire nel 1840 la Società Lago di Garda, prima cooperativa agricola d’Italia finalizzata alla raccolta e alla commercializzazione del prodotto. Dopo l’unificazione del Regno d’Italia si è abbandonata gradualmente questa attività agricola lasciando le limonaie spoglie ma con un forte valore architettonico.

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Oggi,alti pilastri grigi si ergono sui terrazzamenti delle montagne del lago creando una struttura a reticolo regolare ed ordinata. Architettonicamente le limonaie sono costituite da una massiccia muraglia orientata ad est/ sud-est garantendo un’ottima esposizione per tutto il corso dell’anno, un casello di deposito materiali di copertura, posto solitamente all’estremità della struttura e terrazzamenti con contenimenti in pietra collegati tra loro da scale. Il tetto, inclinato all’indietro, poggia su pilastri o sulla muraglia attraverso grossi puntoni in legno. La limonaia veniva coperta verso Novembre con assi per il tetto, assi di mezzo, vetrate e portiere per i prospetti. Inoltre per tappare tutte le fessure della serra che si era creata, veniva utilizzata erba secca come isolante.

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Le piante di limone non reggono temperature al di sotto dei 0°C e quindi molto spesso venivano accesi fuochi all’interno delle serre invernali sul lago. Quest’estate ho visitato la limonaia di Tignale del Garda, un luogo molto affascinate. In una giornata di sole, i raggi penetrano fra le travi rimaste e si riflettono sulle verdi foglie delle piante creando un’atmosfera particolare. All’interno della limonaia è possibile seguire un percorso con punti di sosta nei quali cartelli espositivi descrivono la storia della struttura; oggi, la limonaia è come un museo a cielo aperto in cui è possibile conoscere le vicende, i materiali, i mezzi, le piante che hanno fatto la loro storia. I colori accesi dei frutti ed il profumo intenso dei bianchi fiori avvolgono la limonaia in ogni angolo. La visita tra le piante di agrumi è allietata dalla possibilità di assaggiare prodotti tipici a base di limone e dalla possibilità di acquistare limoni della serra raccolti dal visitatore stesso, io ne ho comperati 2 sacchetti e sono veramente gustosi e saporiti!

 

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 “ Durante tutta l'estate, sui fianchi della montagna che scendono ripidi al lago, si vedono file di nudi pilastri spuntare dal verde del fogliame come rovine di templi. Sono pilastri in muratura, bianchi e quadrati, che si ergono diritti e abbandonati sui fianchi della montagna, formando colonnati e piazze...